Pasqua 2020, di nuovo non c’è solo il Covid-19, ma una proroga sprezzante dei minimi requisiti etici a cui anche la macellazione dovrebbe attenersi: agnelli e i capretti trattenuti negli impianti di macellazione anche 3 giorni, in attesa di essere macellati, per effetto di una proroga “pasquale” approvata dal Ministero della Salute, Roberto Speranza e firmata dal direttore generale per la Sanità animale e dei farmaci veterinari Silvio Borrello.
Nel testo, si legge:
“in previsione dell’incremento del numero di agnelli e capretti introdotti sul territorio nazionale e destinati all’immediata macellazione presso gli impianti designati e ricadenti in zone sottoposte a restrizione, si informa che, a far data dal 2 aprile e sino al 13 aprile incluso, è possibile estendere a 72 ore il tempo di sosta di questi animali in attesa di macellazione”.

“Un provvedimento vergognoso e senza precedenti che si traduce in favoritismo verso i macellatori e in un aggravamento delle condizioni di sofferenza degli animali già tanto provati da trasporti infernali. Mi appello al ministro Speranza affinché ritiri immediatamente questo provvedimento” commenta Piera Rosati, presidente di Lndc – Animal Protection.
Dello stesso avviso anche Enrico Moriconi, garante dei Diritti degli animali della Regione Piemonte: “La circolare a firma del dottor Borrello modifica le regole della macellazione, ignorando le condizioni degli animali. Già la separazione dalle madri e il viaggio sono causa di fortissimo stress e dolore, il prolungamento della sosta non fa che amplificare lo strazio”.
Una proroga, conclude Moriconi, che danneggia non soltanto gli animali, ma anche i veterinari:
“Tale proroga inoltre implementa le attività di vigilanza dei servizi veterinari in una fase storica molto difficile e carica di preoccupazioni, e potrebbe complicare le operazioni di controllo della filiera nuocendo alla salubrità dei prodotti di origine animale”.
Proprio lo scorso 2 aprile, l’Ansa aveva rilanciato la denuncia dell’associazione ambientalista Essere animali, dopo un’indagine condotta su 20 allevamenti ovini in Sardegna e un video choc sull’uccisione di alcuni agnellini con metodi definiti “crudeli”.