“My wife hates when I work at home“, letteralmente: mia moglie odia quando lavoro a casa. Al di là delle retoriche e delle musiche sui balconi, stare a casa può rivelarsi un inferno, anche se se sei la moglie del più grande street artist vivente al mondo, anzi, soprattutto se lo sei. Abituato ai muri delle città ma, come tutti, intrappolato tra quelli di casa, Banksy ha deciso di riversare la propria arte negli spazi privati domestici, a partire dal bagno: specchi storti, carta igienica ovunque, dipinti di topi qua e là, e una frase, laconicissima, eloquentissima: My wife hates when I work at home.
Con tutto che condividere la casa con Banksy è comunque una fortuna, non fosse altro perché significa avere una casa in cui passare la quarantena, a differenza dei senzatetto (cui, ai primi di dicembre, proprio Banksy dedicò un messaggio, trasformando una panchina di Birmingham che ospitava un clochard dormiente in una slitta sospinta da renne dipinte sul muro). Con tutto che non sappiamo quanto la fortunata signora Banksy odi realmente l’impero costruito dal marito, nel dubbio, a lei tutta la nostra solidarietà. We feel you, Mrs Banksy. Stay strong.