La Johns Hopkins University raccoglie i dati di casi confermati e morti per coronavirus in tutti i paesi. Secondo i dati al 9 maggio sono gli Stati Uniti ad avere il più alto numero di casi accertati e di morti, l’Italia è terza sia per numero di casi che per numero di morti. Nell’ultima settimana il Regno Unito ha sorpassato l’Italia per numero di morti.
Complessivamente nel mondo si registrano 3.956.000 casi (620.000 in più rispetto a 7 giorni fa, dato in crescita rispetto alla settimana precedente) e 275.000 morti (36.000 in più rispetto a 7 giorni fa, dato in contrazione).
Il confronto tra incremento di casi e di morti a livello mondiale nell’ultima settimana sembrerebbe confermare l’ipotesi che, mentre il virus continua a diffondersi a velocità anche superiore rispetto a prima, la sua letalità starebbe diminuendo.
Negli Usa circa 180.000 casi in più nell’ultima settimana
Continua l’impressionante escalation di casi negli Usa, dove nell’arco di una settimana si è passati da 1.104.000 a 1.284.000. Nello stesso periodo il numero dei morti per Covid-19 in Usa è cresciuto da 66.000 a 77.000.
New York City da sola conta ad oggi oltre 18.000 morti e, assieme alla Lombardia (15.000 morti), rappresenta il principale focolaio del covid-19 nel mondo.
I paesi con gli incrementi più critici
Oltre che negli USA, si aggrava la situazione in particolare in Russia, Brasile e Regno Unito
La Cina invece non compare più già dalla scorsa settimana negli elenchi dei 10 paesi con più casi di covid-19 e con più morti accertati per il virus
L’apparente anomalia dell’Italia
Dalle statistiche della Johns Hopkins si conferma l’apparente anomalia dell’Italia che avrebbe un tasso di letalità molto superiore rispetto alla media mondiale. Confrontando casi accertati e numero di morti dichiarati da ciascun paese in Italia il tasso di letalità sarebbe del 13,8% contro una media mondiale di tutti gli altri paesi escluso l’Italia del 6,6%.
Anzi, mentre a livello mondiale il tasso di letalità tende a diminuire, in Italia, in base ai dati ufficiali, nell’ultima settimana è peggiorato, passando da 13,6% a 13,8%
Gli strani numeri della Lombardia
L’anomalia italiana è in realtà tutta concentrata in Lombardia, dove secondo le statistiche ufficiali con circa 80.000 casi confermati (4.000 in più rispetto a una settimana fa) e circa 15.000 morti (1.000 in più rispetto a 7 giorni fa) il tasso di letalità è addirittura il 18,8%, ancora in aumento rispetto ad una settimana fa!
Al di fuori della Lombardia il tasso di letalità italiano è simile a quello di altri paesi dove il coronavirus è molto diffuso. È in Lombardia quindi che i conti non tornano. Se poi si ricorda che è ormai pacifico che nella regione i morti per Covid-19 sarebbero stati finora molti di più di quelli attribuiti al virus (vedi ad esempio la strage nelle case di riposo, con tante morti attribuite alla “polmonite” senza nessun tampone), il pensare che i casi presenti nella regione siano molti di più di quelli ufficiali è più che un sospetto e questo spiegherebbe un tasso di letalità altrimenti incomprensibilmente così elevato.
E la riapertura delle attività in Lombardia dal 4 maggio è fonte di preoccupazione per la gestione anche della fase 2 da parte della regione che non sembra avere una strategia di gestione della pandemia chiara ed efficace.
Le classifiche ufficiali
Di seguito le classifiche dei primi 10 paesi con i dati in migliaia in base alle statistiche ufficiali riferite a: casi confermati; morti per covid-19
I segni (+) e (-) indicano le variazioni nella posizione in classifica rispetto a 7 giorni fa.
Casi confermati
- 1.284.000 Stati Uniti
- 223.000 Spagna
- 217.000 Italia
- 213.000 Regno Unito
- 199.000 Russia (+)
- 176.000 Francia (-)
- 171.000 Germania (-)
- 147.000 Brasile (+)
- 136.000 Turchia (-)
- 105.000 Iran (-)
Morti
- 77.000 Stati Uniti
- 31.000 Regno Unito (+)
- 30.000 Italia (-)
- 26.000 Spagna (+)
- 26.000 Francia (-)
- 10.000 Brasile (+)
- 9.000 Belgio (-)
- 8.000 Germania
- 7.000 Iran
- 5.000 Olanda
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