Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia saranno a breve, da domenica 10 gennaio, in zona arancione. Nessun rosso: tutte le altre regioni rimarranno in zona gialla. La decisione, presa in base ai dati del monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità, è appena stata formalizzata, dopo la riunione del Cts.
Cosa succede in fascia arancione
Le regole sono sempre le stesse. In zona arancione ci si può muovere soltanto per lavoro, salute, emergenze e per accompagnare i figli a scuola. Vietato spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le solite comprovate esigenze. Serve l’autocertificazione compilata con le generalità e il motivo dello spostamento. Il transito sui territori di colore diverso è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni. Si può fare attività motoria e sportiva purché all’interno del proprio comune e all’aperto. Palestre, piscine e centri sportivi sono chiusi. Se ci si trova fuori regione prima di lunedì, il rientro a casa è sempre consentito. I negozi al dettaglio sono aperti, i centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Sospese le attività dei servizi di ristorazione come bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Si può ordinare cibo a domicilio e fino alle 22 anche da asporto.
Serio rischio peggioramento
Il Cts avverte che in generale la situazione epidemiologica nel Paese sia in peggioramento e che l’incidenza a 14 giorni “torna a crescere dopo alcune settimane”, mentre aumenta anche l’impatto della pandemia sui servizi assistenziali, molti dei quali si trovano sotto forte stress. L’indice Rt nazionale, sempre secondo il monitoraggio, “è in aumento per la quarta settimana consecutiva e, per la prima volta dopo sei settimane si trova sopra quota 1”.
L’indice Rt Regione per Regione
Le tre Regioni con l’Rt significativamente superiore a 1 sono Calabria, Emilia-Romagna e Lombardia. Altre 6 lo superano nel valore medio (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta), altre 4 hanno un valore uguale (Puglia) o che lo sfiora (Lazio, Piemonte, Veneto). Il Veneto sorvegliato speciale, “mostra un tasso di incidenza particolarmente elevato, rispetto al contesto nazionale”.
Lombardia: 1.27 (intervallo: 1.24- 1.3)
Molise: 1.27 (intervallo: 0.96- 1.63)
Calabria: 1.14 (intervallo: 1.04- 1.24)
Emilia-Romagna: 1.05 (intervallo: 1.03-1.08)
Sicilia: 1.04 (intervallo: 0.99- 1.08)
Liguria: 1.02 (intervallo: 0.95- 1.08)
Sardegna: 1.02 (intervallo: 0.95- 1.09)
Puglia: 1 (intervallo: 0.96- 1.03)
Toscana: 0.9 (intervallo: 0.87- 0.95)
Umbria: 1.01 (intervallo: 0.95- 1.08)
Valle d’Aosta: 1.07 (intervallo: 0.87- 1.27)
Veneto: 0.97 (intervallo: 0.96- 0.98)Piemonte: 0.95 (intervallo: 0.92- 0.99)
Provincia autonoma di Bolzano: 0.81 (intervallo: 0.75- 0.89)
Provincia autonoma di Trento: 0.85 (intervallo: 0.79- 0.91)
Abruzzo: 0,9 (intervallo: 0.83-0.97)
Friuli Venezia Giulia: 0.91 (intervallo: 0.89-0.95)
Lazio: 0.98 (intervallo: 0.94- 1.02)
Marche: 0.93 (intervallo: 0.82- 1.05)
Basilicata:0.83 (intervallo: 0.67-1)
Campania: 0.83 (intervallo: 0.76- 0.89)