Coloro che hanno a cuore il benessere dei pesci e dei frutti di mare dovrebbero optare per vongole, cozze o alghe, secondo un nuovo report, che afferma che i pesci popolari, tra cui il salmone atlantico e la trota d’allevamento, hanno esigenze di benessere più complesse e hanno maggiori probabilità di provare dolore e sofferenza.
L’assenza di prove scientifiche delle esigenze comportamentali e ambientali di quasi l’80% delle specie acquatiche, “si traduce in estrema sofferenza per i singoli animali“, ha detto la coautrice del rapporto Becca Franks, ricercatrice presso la New York University.
Lo studio
Il report, pubblicato sulla rivista Science Advances, ha rilevato che la mancata fornitura del giusto ambiente e la corretta gestione degli animali acquatici può portare a difetti alla nascita, mobilità ridotta, comportamento aggressivo e dolore estremo durante la macellazione.
Per evitare ulteriori sofferenze alle specie acquatiche, il report raccomanda che l’industria dell’acquacoltura si debba concentrare sulla coltivazione di specie più semplici con minori rischi per il benessere e l’ambiente: alghe e bivalvi come ostriche, cozze e vongole.
Basta allevamenti intensivi
Gli animali altamente intelligenti come il polpo non dovrebbero essere allevati affatto, ha detto Franks.
L’industria dell’acquacoltura globale, del valore di 250 miliardi di dollari, è esplosa negli ultimi decenni. Sebbene sia stata inquadrata come una risposta allo sfruttamento delle popolazioni di pesci selvatici, l’acquacoltura è stata criticata per gli impatti negativi tra cui inquinamento, dipendenza dai pesci selvatici per l’alimentazione e uso eccessivo di antibiotici.
Anche i pesci soffrono
Lo studio afferma che anche il benessere dei pesci dovrebbe essere preso in considerazione.
I pesci, infatti, hanno una memoria a lungo termine, possono risolvere problemi, cooperare tra le specie e provare dolore. I cefalopodi, come i polpi, possono risolvere enigmi, esplorare labirinti e aprire barattoli. Le aragoste hanno abilità di navigazione sofisticate e i gamberi mostrano un comportamento emotivo, tra cui ansia e stress.
Sebbene esistano delle leggi che sanciscono il benessere degli animali allevati a terra, non si tiene affatto in considerazione la salute degli animali acquatici. Molte delle specie allevate, infatti, spesso non sono biologicamente adatte alla vita in cattività.
“Questi animali sono esseri senzienti“, ha dichiarato Lynne Sneddon, biologa dell’Università di Göteborg “sono in grado di provare dolore, paura, stress e tuttavia li alleviamo in condizioni che non sarebbero accettabili per mammiferi o uccelli“.
Fonte: The Guardian
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