Vorrei richiamare la vostra attenzione su una sentenza della Corte costituzionale molto importante, una sentenza che cambia radicalmente le condizioni di vita di tanti utenti della Salute Mentale costretti a fare i conti non solo con le proprie sofferenze e con i processi di stigmatizzazione sociale ma anche con enormi problemi materiali ed economici.
Vorrei dunque per un attimo parlarvi non di psicologie, psicoterapie, psicanalisi, psicoqualcosaltro ma semplicemente di vita materiale, di pane e latte da comprare, di vestiti da indossare, case da abitare, bollette da pagare.
L’invalidità, com’è noto, riguarda le persone con menomazioni fisiche, intellettive e psichiche che causano una permanente incapacità lavorativa e viene certificata da una apposita Commissione Medica dell’Asl .
Molti però non sanno che a un disabile che ottenga il riconoscimento dell’invalidità fisica o psichica al 100%, spetta una pensione mensile d’invalidità, per il 2020, di ben 286 euro e 616 centesimi.
Ho sempre ritenuto questa cifra semplicemente vergognosa e, seguendo come familiare e volontario alcune associazioni impegnate nella Salute Mentale, ho potuto constatare direttamente quanto questo pseudo-intervento assistenziale sia umiliante e insufficiente per gli utenti.
Ho denunciato pubblicamente con forza questa vergogna nazionale scrivendo lettere e intervenendo in tutti gli eventi pubblici cui ho partecipato, riscontrando purtroppo con amarezza il silenzio assordante della politica e una generale mancanza d’attenzione nei confronti di queste persone in difficoltà.
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