Piemonte, Calabria, Emilia Romagna e Toscana: queste le regioni coinvolte nel sequestro di centinaia di “”dispositivi medicali contro la ludopatia” che di medicale e soprattutto contro la ludopatia non avevano nulla. Inoltre, per non farsi mancare niente, gli apparecchi non erano collegati con la rete telematica dello Stato con conseguente evasione delle imposte.
Il Bingo della truffa.
I dispositivi contro la ludopatia si differenziano dalle comuni slot machine perché invece di funzionare con il denaro utilizzano gettoni e anche la vincita viene erogata nello stesso modo.
In questo caso però la Polizia ha accertato che i gettoni costavano 1 euro l’uno e in caso di vincita – caso raro, se non impossibile visto che non essendo collegate le slot non garantivano in alcun modo le probabilità di vittoria– anche i gettoni potevano essere convertiti in denaro.
L’indagine si è concentrata sugli apparecchi sviluppati da una società con sede in provincia di Reggio Calabria e, di fatto, amministrata da un soggetto con precedenti penali anche in materia di gioco d’azzardo.
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