Una delle certezze che abbiamo dei virus è che essi mutano continuamente: a volte si estinguono, a volte si diffondono senza alterare il proprio comportamento e, raramente, provocano cambiamenti drammatici.
La variante VUI-202012/01 del Covid è più aggressiva?
La domanda che ora devono affrontare gli scienziati è semplice: la variante VUI-202012/01 rientra in quest’ultima categoria? C’è un maggiore rischio per la salute? O la sua recente rapida diffusione nell’Inghilterra meridionale si è verificata perché le persone stanno ignorando le restrizioni anti-Covid?
Chris Whitty, ufficiale medico capo del governo inglese, ha tentato di dare una risposta.
“Come risultato della rapida diffusione della nuova variante, dei dati preliminari di modellazione e dei tassi di incidenza in rapido aumento nel sud-est dell’Inghilterra, il New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (Nervtag) ritiene ora che il nuovo ceppo può diffondersi più rapidamente. Abbiamo allertato l’Organizzazione mondiale della sanità e stiamo continuando ad analizzare i dati disponibili per migliorare la nostra comprensione”.
Com’è mutato il Covid-19?
L’aspetto della nuova variante è allarmante, anche se va sottolineato che ci sono state diverse mutazioni precedenti di Covid-19.
Il mese scorso, ad esempio, il governo danese ha abbattuto milioni di visoni dopo che è emerso che centinaia di casi di Covid-19 erano associati a varianti di Sars-CoV-2 trasportate da visoni d’allevamento. Lo scorso ottobre, le ricerche hanno suggerito che una variante del coronavirus che si è manifestata tra i lavoratori agricoli spagnoli si è diffusa rapidamente in Europa e ha rappresentato la maggior parte dei casi nel Regno Unito.
Ciò che gli scienziati devono ora affrontare sono le preoccupazioni sull’impatto della nuova variante VUI-202012/01, in particolare se porterà a un aumento dei casi di malattia Covid grave o si tradurrà effettivamente in un minor numero di casi. L’altro grande problema è se la nuova variante sarà in grado di aggirare la protezione offerta dai vaccini Covid-19.
Ma Ewan Birney, vicedirettore generale dell’European Molecular Biology Laboratory e direttore congiunto dell’European Bioinformatics Institute di Cambridge, è ottimista: “Se la nuova variante avesse avuto un grande impatto sulla gravità della malattia, lo avremmo già visto“, ha affermato. Infine, secondo Birney, ci sono tutte le ragioni per pensare che i vaccini funzioneranno ancora contro questo nuovo ceppo, anche se sono necessarie ulteriori valutazioni.
Fonte: The Guardian
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