A rischio la riapertura degli impianti di sci il 7 gennaio. Il Comitato tecnico scientifico (Cts) ha presentato una serie di osservazioni al protocollo messo a punto a fine novembre dalle Regioni, chiedendo che venga modificato e reso più aderente al sistema della divisione in fasce previsto dall’attuale normativa.
“Massima cautela”
In ogni caso, il Cts ricorda che è ancora necessaria la “massima cautela” e che per ogni decisione che verrà presa sarà fondamentale l’analisi degli indici epidemiologici. Una nuova riunione è prevista per la settimana prossima.
La questione degli impianti
“Una parte rilevante dei mezzi di risalita nei comprensori sciistici (in particolare cabinovie e funivie) presentano caratteristiche strutturali e di carico tali da poter essere assimilati in tutto e per tutto ai mezzi utilizzati per il trasporto pubblico locale (autobus, filobus, tram e metropolitane), rappresentando pertanto un contesto a rischio di aggregazione medio-alto, con possibilità di rischio alto nelle ore di punta in base alla classificazione del livello di rischio di contagio da SARS-CoV-2. Deve pertanto prevedersi un’efficace riorganizzazione del sistema degli impianti di risalita da affiancare a misure di prevenzione e protezione collettive e individuali che necessitano, comunque, della collaborazione attiva degli utenti che dovranno continuare a mettere in pratica i comportamenti previsti per il contrasto alla diffusione dell’epidemia”, ha rilevato il Cts.
“Solo in zona gialla”
“Nell’ottica della loro prossima riapertura, che dovrà comunque essere preceduta da una propedeutica rivalutazione della situazione epidemiologica, deve necessariamente essere messo in evidenza che le misure proposte possono trovare applicazione solo nel caso in cui l’andamento epidemiologico a livello di Regione o Provincia Autonoma sia compatibile con la classificazione del rischio nella cd. zona gialla”.
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