L’Emilia-Romagna gioca d’anticipo e apre le sue spiagge già sabato, due giorni prima della riapertura ufficiale della stagione balneare in riviera, prevista per lunedì 25 e solo per un turismo infraregionale, come stabilito dal Governo. “I protocolli erano già pronti, perché aspettare?” dicono dalla Regione. Vediamoli, nei punti essenziali che riguardano i bagnanti:
- “Dimenticatevi della mascherina”: L’assessore al turismo Andrea Corsini e il presidente del sindacato degli operatori balneari in Emilia Romagna, Simone Battistoni, insistono molto su questo punto: arrivate in spiaggia con la mascherina, poi, all’ombrellone e sulla battigia, ve la togliete.
- Steward all’ingresso: rigorosamente con la mascherina: sarà lui a misurare la febbre e a condurre i clienti evitando assembramenti e caos.
- Distanze: ogni ombrellone dovrà stare “isolato” in una superficie minima a ombrellone di 12 metri quadrati (ma qualcuno dice anche 10) e indicativamente 4 e 3 metri tra paletti degli ombrelloni e delle file; tra le attrezzature di spiaggia, come lettini e sdrai sulla battigia, ci saranno 1,5 mt di distanza e tutto, postazioni e ombrelloni assegnati, sarà numerato.
- Giochi per bambini: saranno previste attività per bambini divisi in gruppi.
- Sport in spiaggia: sì a spinning, canoa, e racchettoni.
- Mangiare in spiaggia: pasti ordinati attraverso un servizio di delivery con consegna per la consumazione all’ombrellone-lettino, oppure, con consumazione in aree ristorazione (bar etc.) all’aperto in grado di garantire il distanziamento sociale dove non sarà obbligatoria la mascherina.
- Servizi igienici: docce e cabine pulite e disinfettate ogni giorno e a ogni cambio di clientela.
«Noi non siamo pronti»
A Rimini, che vanta 16 chilometri di spiaggia, c’è però chi ammette di non essere pronto a riaprire. “Non siamo assolutamente pronti per riaprire. Saremo in pari con il lavoro ai primi di giugno ma non prima. Facciamocene una ragione. Lavoreremo 2 – 3 mesi”, spiega Mauro Vanni presidente della cooperativa bagnini Rimini sud.
E il rincaro prezzi?
“Abbiamo raccomandato ai rappresentanti di categoria di non aumentare i prezzi”, assicurano, ma già c’è chi, senza rincari, questa estate non potrà permettersi la spiaggia privata. Molto dubbiosa la Codacons, che, in assenza di controlli o tutele chiare a favore del consumatore, promette vigilanza.
Che ne sarà delle spiagge libere?
Manca una normativa chiara per le spiagge libere, e forse non è un caso, l’incentivo è quello di spingere a investire nella “tutela” dei protocolli delle spiagge private. Molto potere avranno i Comuni: starà a loro prevedere accessi contingentati tramite controllori all’ingresso, oppure, cedere in concessione lotti di spiaggia libera agli stabilimenti privati. In tal caso, quest’anno il mare sarà un lusso per ricchi, a meno che si possa accedere al bonus vacanze, di cui abbiamo parlato qui.
Intanto, ancora si attende il “tecnico alto profilo”, il supercommissario per la qualità delle acque dei mari e dei fiumi promesso entro maggio dal Ministro per l’ambiente Sergio Costa.
Leggi anche:
Dove andremo in vacanza nell’estate del Covid-19